Con l’entrata in vigore del d.lgs 138/2024, che recepisce in Italia la direttiva europea NIS 2, il panorama della sicurezza informatica ha subito un’importante evoluzione. La normativa, mirata a rafforzare la resilienza cibernetica delle infrastrutture critiche e dei servizi essenziali, introduce obblighi stringenti per gli operatori di servizi essenziali (OES) e i fornitori di servizi digitali (FSD). Tra i requisiti chiave emergono i Penetration Test, strumenti indispensabili per garantire la sicurezza delle infrastrutture informatiche.
Cos’è la direttiva NIS 2?
La direttiva NIS 2 (Network and Information Systems Directive) è stata approvata dall’Unione Europea con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi negli Stati membri. Rispetto alla precedente direttiva NIS, NIS 2 estende il campo di applicazione a nuovi settori critici come quello sanitario, le infrastrutture digitali e le catene di approvvigionamento. Inoltre, introduce un approccio basato sul rischio e misure più severe per la gestione degli incidenti di sicurezza.
Penetration Test: cosa sono e perché sono fondamentali
I Penetration Test, o test di penetrazione, sono simulazioni di attacchi informatici condotte per individuare le vulnerabilità nei sistemi, nelle applicazioni e nelle reti di un’organizzazione. Questi test vengono eseguiti da professionisti specializzati (ethical hackers) e si basano su metodologie consolidate, come OWASP, NIST e PTES.
L’importanza dei Penetration Test è cruciale per diversi motivi:
– Permettono di scoprire falle di sicurezza prima che possano essere sfruttate da attaccanti.
– Assicurano il rispetto dei requisiti di sicurezza richiesti dalla direttiva NIS 2 e dal d.lgs 138/2024.
– Testano l’efficacia delle misure di sicurezza implementate e offrono indicazioni su come migliorarle.
– Coinvolgono i team IT e di sicurezza, aumentando la consapevolezza sulle potenziali minacce.
NIS 2 e Penetration Test: un legame strategico
Il d.lgs 138/2024 sancisce l’obbligo per gli OES e i FSD di adottare misure di sicurezza proporzionate al rischio, tra cui la realizzazione periodica di Penetration Test. Questa disposizione riflette l’importanza di approcci proattivi nella gestione della sicurezza informatica.
Categorie di organizzazioni interessate
Le categorie di organizzazioni che devono adempiere agli obblighi della direttiva NIS 2 includono:
Settore energetico: Fornitori di energia elettrica, gas e petrolio.
Settore dei trasporti: Compagnie aeree, ferroviarie, portuali e autostradali.
Settore bancario e finanziario: Istituti di credito e operatori del mercato finanziario.
Settore sanitario: Strutture sanitarie, laboratori e fornitori di servizi di eHealth.
Infrastrutture digitali: Data center, provider di servizi cloud e DNS.
Settore delle acque: Gestori di reti idriche e di trattamento delle acque.
Fornitori di servizi digitali: Marketplace online, motori di ricerca e piattaforme social.
Pubblica amministrazione: Enti governativi e autorità locali con sistemi critici.
Frequenza: I Penetration Test devono essere condotti regolarmente e dopo modifiche significative ai sistemi.
Scope: I test devono coprire tutte le componenti critiche dei sistemi informativi, incluse reti, applicazioni e dispositivi IoT.
Rendicontazione: È necessario documentare i risultati dei test e le azioni correttive intraprese.
Benefici per le organizzazioni
Implementare Penetration Test nel contesto del d.lgs 138/2024 offre numerosi vantaggi:
Riduzione del rischio: Un approccio preventivo consente di mitigare le minacce prima che si trasformino in incidenti.
Reputazione: Dimostrare conformità e impegno nella sicurezza aumenta la fiducia di clienti, partner e stakeholder.
Ottimizzazione delle risorse: I risultati dei test aiutano a focalizzare gli investimenti sulle aree di maggior rischio.
Alla luce delle nuove disposizioni introdotte dalla direttiva NIS 2 e dal d.lgs 138/2024, i Penetration Test rappresentano un elemento chiave per rafforzare la sicurezza informatica delle organizzazioni. Investire in test regolari non solo assicura la conformità normativa, ma è anche una strategia efficace per proteggere le infrastrutture critiche e garantire la continuità operativa. Le organizzazioni devono adottare un approccio proattivo e sistematico, affidandosi a professionisti esperti per trasformare le sfide della sicurezza in opportunità di crescita e resilienza.